È tempo di perdono
Il Natale si avvicina e con lui anche la paura di mandare al diavolo tutti i progressi ottenuti durante l’anno.
Ecco, oggi vi racconto la mia esperienza.
Dai 17 anni fino circa ai 25 questo timore, o meglio, terrore, di inciampare nell’”errore” di cedere alle tentazioni delle feste ha caratterizzato i miei ultimi mesi dell’anno, ogni singolo anno.
Perché sì, le cose vanno chiamate con il loro nome.
E terrore in questo caso è proprio la definizione giusta.
Temevo che quelle tavole imbandite e ricche di calorie e di cibi processati, farciti e abbelliti nelle più svariate maniere potessero rovinare tutto quello che mi ero impegnata a costruire nei mesi precedenti. Che ogni singola caloria ingerita potesse posizionarsi nelle mie cosce, sui miei fianchi e sotto al mio mento.
Insomma, un incubo.
Tanto era presente e forte quel malessere durante le feste, quanto riuscivo a rovinarmi l’umore trascurando ciò che in realtà doveva essere il fulcro del significato stesso di “festa”: lo stare insieme.
La cosa bella è che ne ero consapevole, eccome se lo ero!
e più mi rendevo conto di quel malessere più mi sentivo nervosa e arrabbiata. Volevo tanto tutto finisse il più presto possibile.
Ho cambiato le cose e il mio modo di approcciarmi alla tavola l’anno in cui ho messo un freno a quel malumore che mi distraeva dalle cose importanti, dal bello della condivisione e delle relazioni sociali. Ho capito quanto importanti fossero quelle occasioni per me, e quanto non valesse la pena lasciarmi distrarre da quei pensieri futili. Non facevo altro che perdermi per strada momenti che non avrei più rivissuto.
Con quali consapevolezze vivo oggi queste giornate di festa?
Mi siedo a tavola pensando alle delizie che gusterò insieme ai miei cari
Faccio caso ai dettagli della tavola, ai colori, alla gioia negli occhi di chi è seduto insieme a me
Non guardo al cibo come un nemico o un intralcio del mio percorso, ma valorizzo piuttosto il momento, pensando che mi sono meritata questo stop consapevole
Non ho più paura delle calorie: scelgo consapevolmente cosa mettere nel piatto e cerco di non esagerare con le quantità per riuscire a gustare tutto quello che mi si propone davanti, che so essere cucinato con amore e dedizione
Quando termino i pasti, a distanza di qualche ora, coinvolgo sempre chi è con me in una passeggiata rigenerante. Nulla di particolarmente faticoso, ma utile per la digestione e per farmi sentire più leggera.
Godetevi le feste ragazze, gli attimi trascorsi con i nostri cari hanno un valore impagabile, e i giorni di stop non sono altro che un riposo mirato al benessere di mente e corpo. La disciplina si misura tutto l’anno (:
Buone feste,
Coach Giuli