VIAGGI E ROUTINE
Avete capito bene: ho scritto “Viaggi E routine” non “Viaggi VS routine”.
Sono la prima grande girovaga fra noi, e una domanda che mi viene fatta di frequente è proprio:
“Come posso gestire la mia routine quando sono in viaggio?”
E’ vero, viaggiare implica un allontanamento temporaneo dalle proprie abitudini quotidiane, ma ciò non significa che debba comportare un abbandono totale di esse.
Spesso quando si viaggia per lavoro e si alloggia presso strutture organizzate, vengono messi a disposizione molti (magari non proprio tutti) strumenti utili a svolgere un allenamento fuori casa, ad esempio.
E se così non fosse, bande elastiche e bottiglie d’acqua sono elementi facilmente trasportabili per fare esercizio anche in luoghi fuori dall’ordinario.
Certo, il quesito principale che emerge in questi casi è sicuramente il tempo. “Quando trovo però il tempo di dedicarmici?” Beh, quella è pur sempre questione di organizzazione e disciplina.
Andiamo al mare e decidiamo di trascorrere tutta la giornata sotto l’ombrellone? Benissimo, prima del calar del sole potremmo dedicarci ad un allenamento di tonificazione di 45-60 minuti, oppure ad una bella camminata rigenerante lungo la riva, a passo sostenuto e senza troppe interruzioni di percorso.
Andiamo in città per un viaggio di lavoro? Ancora meglio, sapremo per certo che, sulla base dei giorni in cui dovremo assentarci da casa, pianificheremo una o più giornate in cui dedicarci ad una sessione di stretching post lavoro, o anche ad una breve ma intensa di cardio prima di iniziare la giornata. Sempre, organizzando il tempo a disposizione da far conciliare con gli impegni previsti.
Lo stesso vale dal punto di vista alimentare: non sentiamoci troppo autorizzate a giusitificare i nostri “pasti liberi” con il presupposto del “ma sì, se non lo faccio in vacanza!”. E’ vero, siamo in vacanza, senza troppi schemi o forzature, ma lo siamo con degli obiettivi che non dobbiamo totalmente dimenticare.
Come ricordo sempre alle mie ragazze, di fatto, quando si esce fuori a cena o non si ha la possibilità di mettere mano ai fornelli, è comunque possibile fare delle scelte CONSAPEVOLI anche al ristorante.
Per esempio: se domani c’è quell’occasione lì speciale che non voglio assolutamente perdermi, oggi opterò per un secondo piatto ricco di verdura e di alimenti semplici. Magari porgendo anche la richiesta al cameriere di condire autonomamente i miei piatti con le opportune accortezze.
Una regolina d’oro che io ritengo particolarmente preziosa in queste occasioni è quella di portarmi da casa una confezione Jolly di gallette di riso o farro (quelle che mi vanno di più), da optare come elemento carboidrato quando sul tavolo vengono messi a disposizione alimenti troppo lavorati.
Nulla insomma è impossibile. Anche quando si è fuori dalla propria “zona di comfort”. Con il tempo e con l’esperienza sarà sempre più facile essere amiche delle proprie scelte e vivere con leggerezza (e non con preoccupazione) questi momenti lontani dalla quotidianità.
Poche regole base, leggerezza e consapevolezza: queste le mie parole chiave.
Mettetele in atto di volta in volta e vedrete che sarete in grado di trovare il giusto equilibrio che vi permetterà di stare bene anche in viaggio/vacanza.
Un giga abbraccio,
Vostra Coach Giuli